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Una storia da raccontare

 

La nostra allieva Miriam, dopo aver terminato la parte teorica del corso di Operatore Socio-Assistenziale per l’infanzia, ha iniziato una straordinaria esperienza umana a contatto con un bambino autistico.

Per motivi di privacy non menzioneremo il nome, la struttura o il comune di residenza del bambino.

Miriam, durante l’esperienza pratica del corso presso l’asilo locale, ha conosciuto l’affetto, il calore e la spontaneità dei bambini, capaci di accettare e amare in modo incondizionato il piccolo L., dando una sorprendente lezione di vita anche a noi adulti.

Un grazie speciale a Miriam, che attraverso la sua storia, ci ha regalato un straordinario esempio di umanità e impegno, attraverso la quale tutti possono realizzare i propri sogni. Di seguito la testimonianza relativa alla sua esperienza con il nostro corso di Operatore Socio-Assistenziale per l’infanzia.

 

La mia esperienza con l’Agenzia Formativa Dante Alighieri

 

Da più di un anno oramai sono iscritta al corso di studi OSA alla scuola Dante Alighieri.

Tutto iniziò leggendo un annuncio su un sito di “cerca lavoro” in quanto ero da poco disoccupata. Presi la palla al balzo e decisi di intraprendere questa esperienza.

Le modalità del corso per me erano perfette, tutte le lezioni sono divise per moduli e fatte in modo molto chiaro. Per me la soluzione ideale in quanto mamma ho potuto organizzarmi tranquillamente, inoltre la possibilità di poter contare sull’appoggio di un tutor è stata di grande aiuto.

Ricominciare a studiare a 38 anni non è stato semplice, questo è un vero e proprio corso con esami e prove da superare, ma con l’impegno e la dedizione si può farcela.

Devo dire quindi che l’intero corso è strutturato benissimo, le procedure sono molto chiare ed è alla portata di tutti. Nell’esame per la parte teorica le risposte sono a scelta multipla e anche se a tempo quello che ti viene messo a disposizione è più che sufficiente per rispondere correttamente. Superata questa parte inizia il tirocinio pratico, in tutto 320 ore in una struttura scelta dalla scuola. Io ho fatto il mio in una scuola dell’infanzia vicino a casa ed è stata un’esperienza unica.

Dopo un colloquio con la coordinatrice della scuola ho iniziato il mio tirocinio che ha avuto una durata di quasi 3 mesi, 320 ore in tutto. Il mio impegno con la scuola è stato di 8 ore giornaliere.

La scuola è una struttura moderna e molto grande, dotata al suo interno di un bellissimo giardino e di una palestra all’avanguardia per lo svolgimento della psicomotricità.

I bambini sono divisi in sezioni ognuna contraddistinta dal nome di un fiore. La mia sezione di riferimento era quella dei fiordalisi composta da 22 bambini dai 3 ai 6 anni tra cui il piccolo L. di 6 anni.

L. è un bambino autistico (…)

L’accoglienza in sezione è stata da subito molto calorosa, sia da parte delle maestre che dai bambini che mi hanno “assalita” con mille domande su chi fossi, cosa facevo lì e quanto sarei rimasta. L. era seduto al tavolino e giocava con delle lego, mi avvicino e lo saluto, lui non distoglie lo sguardo e continua nella sua perfetta e complicata costruzione di mattoncini.

Rimango seduta vicino a lui e dopo poco mi accarezza il viso e mi dà un bacio. La cosa che mi colpì subito positivamente fu vedere quanto L. fosse parte integrante della classe, i bambini lo cercavano per giocare e si scambiavano coccole affettuose.

La giornata si divide in varie parti, fino alle 9 si accolgono i bambini e poi inizia l’appello fatto in un angolo della classe allestito con una strisciolina che funge da calendario, un trenino i cui vagoni colorati rappresentano i giorni della settimana, un cartellone con le foto dei bambini divisi in piccoli, medi e grandi, un altro per le mansioni del pranzo e una strisciolina con tutti i contrassegni.

(…) In quel periodo stavano imparando la poesia per la festa del papà e quella per Pasqua e vedere i bambini recitarle era sempre bellissimo.

(…) L’attività che gli piaceva di più era la psicomotricità! Non vedeva l’ora che arrivasse giovedì per andare in palestra. A dire il vero era anche la mia preferita, era bello giocare con L. e con i bambini soprattutto vedere L. ridere continuamente correre e potersi esprimere liberamente. Le attività andavano dal gioco come ad esempio il calcio al dover costruite con coni, cerchi e bastoni il proprio corpo al costruire con i vari oggetti in gomma piuma una nave per poi diventare tutti pescatori, le palline colorate diventavano pesci e dei teli in tulle il mare. Nei giochi è molto bravo e agile, si muove molto bene, ha difficoltà nel riprodurre il proprio corpo ma dopo l’attività della nave e dei pescatori è riuscito a riprodurre su un foglio una nave stilizzata, il mare e dei pesci, cosa che ci ha fatto rimanere tutte basite. L. è così, quando meno te lo aspetti ti stupisce e ti lascia a bocca aperta!

(…) Entrando in questa realtà non avevo idea di cosa fosse l’autismo, di cosa significasse lavorare con bambini piccoli ed essere dall’altra parte della “barriera” in quanto l’esperienza dell’asilo io l’avevo vissuta solamente da mamma, quindi ho capito alcune cose che le maestre al tempo mi dicevano e ho provato molta più stima per il loro lavoro.

Seguire L. per così tanto tempo a stretto contatto è stata un’esperienza unica e indimenticabile. Ho vissuto un po’ del suo mondo, complicato, incomprensibile, per noi spesso senza senso ma allo stesso modo pieno di emozioni, affetto e imprevedibilità.

(…) L’esperienza nella scuola è stata per me positiva in ogni senso, ho trovato persone stupende, in gamba e che stimo veramente molto. Darsi da fare in ogni momento è sempre stato un gesto spontaneo e di piacere, non mancavano mai di ringraziarmi e di farmi sentire utile ed apprezzata. Di certo mi mancheranno molto.

Ringrazio la scuola per l’opportunità che mi ha dato con questo indimenticabile tirocinio.

 

Miriam