Sembrava ormai scomparso dai cassetti delle aziende e invece, secondo i dati emersi nel corso degli ultimi del 2016, l’apprendistato riconquista un ruolo fondamentale nel mercato del lavoro, specialmente per quanto riguarda l’accesso al mondo del lavoro da parte dei giovani.
Ma, cerchiamo di capire prima cos’è l’apprendistato e perché è ancora così importante.
L’apprendistato è una tipologia di contratto di lavoro che nasce per agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani lavoratori, giovani con età compresa tra i 15 e i 29 anni.
L’apprendistato, per essere tale, deve necessariamente avere un fine formativo e, l’azienda che prende in carico il nuovo lavoratore, deve trasmettere tutte le competenze e le conoscenze necessarie ai fini formativi e professionalizzanti.
La durata minima dell’apprendistato è di 6 mesi (anche se la durata media registrata nel nostro paese è di 35 mesi), al termine della quale il datore di lavoro potrà decidere se tenere la nuova risorsa o interrompere il rapporto di lavoro in essere.
Questa tipologia di contratto è vantaggiosa per le aziende che assumono, ma anche per i lavoratori, per due semplici motivi: l’azienda che assume ha il vantaggio di qualificare il nuovo lavoratore secondo i propri standard di professionalità (affiancando infatti il nuovo arrivato ad una figura già esperta e preparata in azienda, potrà formare la nuova risorsa secondo le proprie necessità ed esigenze); d’altro canto, il neo assunto, potrà contare su un percorso laorativo professionalizzante e al tempo stesso formativo. Acquisirà cioè nuove competenze, e avrà modo di fare esperienza in un ambiente di lavoro reale e concreto rispeto a un’aula di formazione. L’apprendistato ha quindi lo scopo di formare sul campo il lavoratore, oltre che aprirgli le porte al mondo del lavoro.
Secondo dati ISFOL, il contratto di apprendistato professionalizzate, rispetto all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e all’apprendistato di alta formazione, rimane tutt’ora quello più utilizzato dalle aziende.
Secondo le ultime statistiche dell’Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto, nel Veneto le assunzioni sono aumentate principalmente grazie a questa tipologia di contratti. Nel corso del 2016 si è registrato un + 21,9% rispetto all’anno precedente; le assunzioni con contratto di apprendistato nel Veneto sono state infatti 27.224, 2.945 in più rispetto al 2015.
Sicuramente il Jobs Act, con la decontribuzione del lavoro a tempo indeterminato per le nuove assunzioni, ha giocato un ruolo fondamentale, ma i suoi effetti positivi visti già nella prima metà del 2016 si stanno già affievolendo, e gli incentivi per l’accesso al mondo del lavoro si sono progressivamente ridotti.
L’apprendistato invece gode ancora di un discreto vantaggio competitivo nel mercato del lavoro e rimane, allo stato attuale, lo strumento più conveniente con cui i giovani possono iniziare la loro prima esperienza in azienda.
Assunzioni con contratto di apprendistato nella regione Veneto
Anno di riferimento: 2014, 2015, 2016
2014
2015
2016
Nel corso del 2015 le assunzioni con apprendistato sono crollate del 14,6% rispetto all’anno precedente (2014). Il 2016 invece non solo ha registrato un aumento significativo, ma ha anche superato il dato del 2014.
Un dato interessante si registra nella percentuale di contratti di apprendistato trasformati in contratti a tempo indeterminato, dato che si aggira intorno al 36,8% nel 2016 (quasi 37 contratti di apprendistato su 100 sono diventati contratti a tempo indeterminato); Il dato è certamente positivo, anche se nel 2015, malgrado le assunzioni univoche con apprendistato siano state inferiori rispetto al 2016, i contratti trasformati a tempo determinato sono stati 51,2 su 100.