Chef Gaetano Simonato
Chef stellato Michelin
Lo Chef Simonato è uno dei docenti del nostro corso di cuoco.
Gaetano Simonato inizia la carriera di chef dopo aver lavorato come barman per quasi 17 anni.
Da sempre interessato al mondo culinario, con una mamma cuoca, coltiva la propria passione continuando a studiare. Nel 1995 apre a Milano il ristorante Tano passami l’olio (un ristorante intimo, con 24 coperti, in cui le parole d’ordine sono ospitalità, affidabilità e qualità) che trae il suo nome dalla convinzione per cui l’olio è il miglior condimento possibile, l’essenza della cucina, tanto è vero che è dal 1991 che ne fa uso.
L’amore per l’extravergine – sono oltre 50 le marche di olio evo che troneggiano nella bacheca del suo ristorante – è tale da dedicare a questo ingrediente il nome del suo locale oltre che a renderlo protagonista della sua cucina.
Nel 2008 ottiene il tanto ambito riconoscimento della Guida Michelin, per la sua cucina creativa, di ricerca con note mediterranee. Ama modificare i piatti della tradizione per renderli più adatti al suo pensiero culinario: leggerezza, digeribilità e freschezza.
Vuole valorizzare gli ingredienti e, per questo motivo, le cotture sono fatte separatamente per far risaltare il sapore di ciascun alimento che viene poi esaltato da un filo d’olio a crudo che dà garanzie di fragranza e di incontaminazione dei prodotti.
L’uso del burro è quasi bandito, se non per mantecare pochissimi piatti a freddo, il soffritto (di cipolla, aglio, scalogno e affini) lo trova superfluo e superato, cioè, per dare corpo e sapori trova non necessario appesantire con troppa struttura di tali ingredienti, ma cerca di conservare il più possibile l’integrità dei prodotti scelti, la panna non è neanche presa in considerazione.
Il locale è in sintonia con lo stile della cucina: soft, caldo e moderato, una buona accoglienza da parte della moglie Nadia, da una brava collaboratrice e da Tano stesso, mettono subito a proprio agio gli ospiti, che poco dopo credono di essere a casa propria.
La carta vini comprende oltre 350 etichette, non molto altisonanti, ma cercate con cura con buon rapporto qualità prezzo.
La bacheca di sala degli olii ne contiene diversi, tutti dell’annata in corso e spesso non sono gli stessi dell’anno precedente, perché purtroppo alcuni non riescono a mantenerne la qualità, troppo soggetti al cambiamento climatico.