Alla ricerca di sapori tradizionali e di percorsi suggestivi alla scoperta della cucina italiana.
Il Belpaese si classifica e si conferma ai primi posti tra le mete preferite del turismo enogastronomico e a confermarlo sono i turisti stessi (soprattutto stranieri).
L’enogastronomia – rileva l’Osservatorio Nazionale del Turismo – è portavoce della tendenza attuale a considerare il nostro Paese come meta di un turismo lento, esperienziale, alla scoperta e valorizzazione di territori meno battuti, all’insegna della sostenibilità, della natura, delle tradizioni e della cultura.
Sempre secondo l’Osservatorio Nazionale del Turismo quella enogastronomica è una delle principali motivazioni che spingono il turista sia italiano che straniero a scegliere di intraprendere un viaggio in Italia.
Uno degli obiettivi del piano triennale 2016/2018 di Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) è la predisposizione di azioni mirate alla valorizzazione di questo nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero crescente di appassionati: l’Italia del turismo non può prescindere dal made in Italy, dalle eccellenze enogastronomiche e dalla cultura del cibo per promuovere la propria identità e il proprio valore.
Il turista enogastronomico “tipo” – si legge ancora nel report – è di nazionalità estera per il 50% circa, Francia, Germania e Regno Unito sono i principali bacini di origine della domanda straniera mentre i nostri connazionali provengono per la maggior parte da Lombardia, Lazio e Veneto.
I turisti stranieri, in particolare, hanno un’ottima percezione dell’Italia come meta enogastronomica che supera in tale settore paesi come Francia e Spagna. I turisti cinesi e statunitensi, addirittura, indicano il Belpaese come unica destinazione enogastronomica.
Per i tedeschi, secondo il report Food Travel Monitor 2016 e il Rapporto sul turismo italiano 2016, l’Italia è al primo posto come destinazione per una vacanza all’insegna del cibo. La cucina è la motivazione che raccoglie il più alto livello di soddisfazione dopo il patrimonio artistico e le bellezze naturali sia fra i turisti stranieri che italiani.
In questo contesto si inserisce la novità in fatto di cucina, il Social Eating, quella che potremmo definire la frontiera del turismo enogastronomico. In un mondo dove i social network hanno preso il sopravvento, un momento di condivisione come quello della “tavola” non poteva non sviluppare una sua versione 2.0. Grazie a questa pratica, offerta (coloro che organizzano pranzi o cene) e domanda (coloro che parteciperebbero volentieri a tali eventi) possono incontrarsi senza alcuna difficoltà, siano esse italiani o stranieri.
Una delle principali piattaforme italiane che gestiscono queste iniziative è Gnammo.com, che conta ben 220mila utenti (di cui oltre 5mila cuochi). Questo ci può dare un’idea di quanto il fenomeno stia prendendo sempre più piede.
Attraverso questo strumento, internet riconsegna alle persone la possibilità di incontrarsi, eliminando lo schermo che solitamente le separa.
“Apri le porte della tua casa ed organizza un evento per gli gnammers, oppure scegli una delle centinaia di tavole apparecchiate e accomodati! Incontra nuovi amici e vivi una fantastica esperienza attorno alla tavola! Un nuovo modo per scoprire città, località e mete turistiche attraverso la tavola. L’esperienza dell’home cooking in location di charme: nuova, bella, divertente!”.